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Mille Cento. | 197 |
ambasciadore a Costantinopoli. Quivi fattosi
nella lingua greca assai dotto, tradusse poi S. Giovanni Crisostomo in latino, come pure altre opere di que’ santi padri ± e secondo alcuno gli scrittori geopònici faccolti già insieme per ordin di Costantino Porfìrògenito. Il libro settimo almeno di quelli è citato da Pier Crescenzio (a).
Con lui può accompagnarsi quel Guidtì Levità Pisano Trivj ratione peritur, come alcuno chiamollò, e l’altro pure Pisano per nome Ugo Etereo, che fu a Costantinopoli anch’esso, é scrisse sopra la processione dello Spirito sarito, e mandò nel 1177. ad Alessandro III. l’opera sua, da cui fu esortato per lettere pontificie a promuovere la riunione
de’
00 Liier vindemi* a Burgundto edìtùs, dice il Crescenzio. Mor? Burgundio,0 Burgundione,Ccioè figlio di Burgundio) l’anno 1194., e di lui parla dcpo molt’altri il sìg. Targioni nel tomo a. de’suox viaggi di Toscana. Aggiugne il cavaliere del Borgo, che verso il 1150. tradusse i passi greci delle pandette, e il libro di S. Gregorio Nisseno de natura hominis, dedicandolo « Federico Barbaro**» nel ino.