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196 Capo terzo

a que’ giorni, (benchè l’opinione del Mura.

tori sia contraria), poichè studiò Enrico a Bologna in gioventù (a).

I^ori è molto a dire dell’altro poema di Lorenzo diacono Veronese, che stava presso all’arcivescovo di Pisa Pietro, e scrisse deI T la conquista di Majorica fatta da’ pisani nel ni 5. in. esametri, come narra il Maflfei. Ma questi eran versi per la misura, e non poesie, scrivendosi allora la storia così per aver qualche lode dal metro, e dalla difficoltà, non isperando d’averla nè dallo stile elegante, nè da’ bei pensieri. Ben molta gloria si deve a Pisa per quel suo cittadino Qiovan Burgundione tra primi dotti de’ tempi suoi annoverato. Dopo essere stato giudice o sia avvocato nella sua patria, fu da Iti l'er gravissimi affari.più volte spedito

am (0 Fu detto Enrico il povero, e si racconta a tal proposito che studiando in Bologna scrivea sopra una logora sua pelliccia per non aver denaro a provveder carta. Il suo nome gli vien dalla patria, che fu Settimello piccolo luogo del territorio.fiorentino « Palili ssiisse Filippo Villani.