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194 Capo terzo

per la Ietteratusa, amando egli eziandio la

poesia provenzale, ch’era allora la sola usa" ta, se non avesse preteso d’esserlo per la dominazione suprema, ed universale, onde vennero i più crudeli devastamenti di tante nostre città, lo scisma più ostinato, e feroce, e infine i suoi disastri. Per questi abbattuto pur finalmente, e costretto alla pace in Venezia (/z) nel 1177. per Alessandro III. ottenuta, ripigliarono gl’italiani coraggio, e

liber C/O E’singolare V, inconrro di tre epoche del decadimento imperiale, e del rinforzamento d’Italia in questi tre secoli. Il primo del 1077. per Arrigo IV., quel di Federico I. al ii?7. e l’altro al 1225. di Federico II. per la gran lega fatta contro diluì. Ma là seconda è nella storia dell’umanità la più cara, avendo reitduta a’ popoli la liberta, e a’ principi insegnata la moderazione. Giova qui far riflettere, che i detti mordaci, ed altre circostauzedi quell’ abboccamento in Venezia tra il papa, e il Barbarossa da molti storici raccontate non han fondamento di verità. La grandezza immortale di quell’azione, la cui gloria è divisa tra quel papa, e quel senato, ispirava tutta la gravità della giustizia è delle leggi