Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
184 | Capo terzo |
Cardia, ch’egli trovò in un aspetto di magnificenza,
e di coltura quasi romana, e senza vestigio alcuno di longobardica rusticità (a). Dal qual passo vedesi insieme, quai progressi fossersi fatti in poco più di cent’anni, e quale insieme fosse il governo delle nostre città j cioè quasi libero in tutto, e repubblicano. Or a quella adunanza roncagliese, che rappresentava un immenso senato raccolto a dare giudizio solenn*, e definitivo de* diritti imperiali, e pontifici, e a regolar tutti gli altri de 5 vescovi, de’ feudatari, delle città, grandissimo onore fu fatto a’giurisprudenti italiani, e a’ bolognesi singolarmente. Imperciocchè quattro di loro vi furono a guisa di presidenti, e sedettero a quel tribuna-
(a~) Chiama gì’italiani imitatori della prudenza degli antichi romani nel governo repubblicano onde àveano le città fatti lor membri i nobili e i grandi vicini, ed ogni Jor cittadino ancorchè plebeo alzavan per merito alle dignità civili, e militari ec. V. lib. II. Poco dopo rimprovera loro varie colpe, oltre alia disubbidienza verso l’Imperadore. Ma egli era per sangue, e pe: genio tutto imperiale.