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182 | Capo terzo |
yitù delle leggi, e il teologo son tra lor si»
milissimi nella maniera, e nell’ordine delle lor opere. Sembra, che in un tempo d’imitazione, non d’invenzione, com’era quello, alcun di loro sia stato il modello di tutti, e par, che Irnerio sia desso. Un testo appoggiato ai fonti primitivi delle leggi, e dei dogmi con brevi commenti, o glosse, un pensar giusto, e preciso con profondità, uno scrivere più vibrato, e più corretto degli altri scrittori, chiarezza, sobrietà, e qualche critica non ordinaria fanno il carattere di que’ maestri, e de’ primi loro discepoli. Ma ,i lor successori col crescere del fervore in tutti gli studj accrebbero ad ogni nuova epoca le glosse, e fecer commenti de’ commenti sino ad opprimere sotto a quelli la simplicità, e la nitidezza de’ dogmi, e delle leggi j così studiaronsi in vece dei testi i commentatori, e questi cacciaronsi gli uni gli altri, onde si venne trappoco a quella barbarie d’ ogni stil, d’ogni gusto, e d’ogni verità primitiva per l’intemperanza dopo essere usciti dalla prima barbarie dell’ignoranza. Ciò Vedremo quasi’ un destino di quegli studj essere