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160 | Capo Secondo |
dell’istituto medesimo, maestro e giudice di
coscienze di riti di costumi di dogmi di controversie, e insieme principe di un governo strettamente monarchico, perchè teocratico, più che gli altri. Questi all’incontro in quel governo feudale, cioè quasi repubblicanonota,
- ↑ Oltre il già detto qui si rifletta, che il governo feudale fu il vizio intrinseco, e fatale all’ autorità cesarea massimamente sotto i tedeschi imperadori, che dovea sempre dipendere dai lor gran vassalli tanto potenti, per aver gente da guerra, come poi chiaro vedremo., ove della milizia si parlerà. Quindi era può dirsi sempre l’Italia nuova conquista da farsi, dopo che fu conquistata da Ottone il grande sino al ducato di Napoli, e a parte della Calabria per lui tolte a’ greci nel 944- * duche marchesi vassalli dell’imperio non sol negavano spesso milizie agl’imperadori, ma di quelle servivansi contro di loro. Ciò più ’facilmente avvenne in Italia per la lontananza frequente degli imperatori germanici male ubbiditi e male riconosciuti. Sortr poi que’ contrasti del sacerdozio e dell’impero più animosi circa W 1074., diedero l’ultimo crollo a quella potenza straniera, e Gregorio VII. innalzò al colmo l’italiana e papale con Matilde tra vassalli tutti, e feudatari potentissima in queste Provincie.