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158 | Capo Secondo |
uomo più ciotto ed ingegnoso degli altri essendo
per poco tenuto qual mago, come Gerberro monaco, o sia papa Silvestro II. ne dimostrò. Vero ’e che non mancarono stolti o scellerati, che credettero all’arte magica, o fecer creder altrui di possederla; ma più e vero, che qualunque tenuto era per mago, diede sospetto di sua credenza, e fu detto eretico; questi parve vicino all’empietà, e fu detto ateo; e per tai titoli e colpe abbondarono accuse, e finirono in roghi, e in fuoco moltissimi sciagurati. Tanto può un solo equivoco e somiglianza di nome, che assai gente fu tratta in opinioni e paure sì nimiche dell’umanità, perche facilmente non distinguevano astrologia da astronomia, e tanto giova talora un sol raggio, un po’ più di lume della ragione per impedir funestissime conseguenze, di che almen oggi possiam consolarci.
A finir la pittura di questo secolo presentandone l’epoca principale può riflettersi, che oltre le ragioni addotte del rinnovamento in Italia venuto per gli studi il più efficace stromento ne fu l’ingrandita potenza