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mi assai di ragionare con voi di questa materia, il quale avete nella vostra città gli esempi più chiari, e in voi genio e talento per tale, studio. Tutti gli uomini affermano, che la storia insegna maravigliosamente, e rischiara le pruove della religione, le regole de’ costumi, e delle virtù morali, o cristiane, e i modi più acconci di un perfetto governo politico. Ma pure avviene, che rari sieno coloro, i quali leggendo trovino nella storia tanti beni. Chi mette l’animo, e lo studio nello stile; chi vuol solamente sapere i nomi degli uomini illustri, o i costumi delle genti, o le vicende dei regni; e chi correre d’ uno in altro avvenimento per curiosità oziosa, e fanciullesca: in somma vogliono i più passare il tempo, e trattenersi. Questo è vano uso di storia. L’ uso1 più saggio di quella consiste nel conformare

la

  1. Hoc illud est præcipuum in cognitione rerum salubre ac frugiferum, omnis te exempli documenta in illustri posita monumento intueri: inde tibi tuaæque reipub. quod mittere, capias, inde fædum incepiu, fædum exitu quod vites Tit. Liv. Praef.