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Mille. | 143 |
Milano al 1041., senza inframmettersi quivi
l’autorità degl’imperadori già già languente. Vedrem presto da tenui principi a qual segno giugnesse la libertà madre delle più grandi intraprese di mano, e d’ingegno anche tra noi, oltre a quanto se n’è accennato.
Con tal libertà venne scemando la dominazione, e frequenza tra noi delle genti straniere affatto feroci, e solo desolataci della quiete sì necessaria allo studio, onde riordinarono un poco le cose, non si temeron più tanto i saccheggi, e la gente di chiesa, e di chiostro potè applicare più sicuramente alle lettere dopo tanta stanchezza di una vita sempre incerta, e assalita. A dio, sebben da principio nuocesse, alla fin poi giovò la gente nuova in questo secolo a noi venuta, detti normanni, cioè uomini del Nord, perchè di Danimarca sparsi prima in Europa, ottener poi la provincia francese in possesso dal re Carlo il semplice, che da lor Normandia si disse. Questi afflitta alcun tempo la Sicilia, ove prima approdarono, e Napoli, e Roma, e le coste italiane per tutto