questo secolonota, in cui troviamo già guerre
intestine tra nobili j e popolari., come in
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- ↑ Primo principio di libertà venne sino da Ottone
il grande in Italia al 973- facendo egli varie
città libere salvo solo il dominio’ suo supremo, aN
trc ergendo in marchesati, e contee. Così pensa
il marchese Maffei Verona illustrata, e il Sigom’o
de regno Itali* 1. 17. Ala dal looz. danno indizio
certo di libertà le nostre città, eleggendosi in loro
xe C morto Ottone III.) Ardocio marchese d’Ivrea.
E già prima del fin del secolo Milano, Pavia, Lodi
poteano dirsi vere repubbliche. Il lor governo
era di due consoli ad imitazione di Roma; due consigli,
uno generale, l’altro particolare, e questo diCeasi
consiglio di credenza. I lor magistrati non
tran di soli nobili, ina si traevano dai tre ordini
de’ cittadini, ciè da quello de’ capitani, de’ valvassori,
della plebe. Riconoscevano l’alto dominio
dell’imperadore secondo il bisogno; altre elessero il
papa in lor sovrano supremo. Il più spesso però si
tenner sospese tra l’uno, e l’altro, non ubbidendo
a veruno. Certo è che la lor libertà nacque principalmente
dall’esempio avutone delle città marittime,
che prima scossero il giogo, come Genova, e
Pisa, anch’esse imitatrici di Venezia, le qnali fatte
poi ricche, ognor più tutte l’altre invitarono
alla libertà. Più chiaro si farà ciò al secolo seguente.