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142 Capo Secondo

questo secolonota, in cui troviamo già guerre intestine tra nobili j e popolari., come in


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  1. Primo principio di libertà venne sino da Ottone il grande in Italia al 973- facendo egli varie città libere salvo solo il dominio’ suo supremo, aN trc ergendo in marchesati, e contee. Così pensa il marchese Maffei Verona illustrata, e il Sigom’o de regno Itali* 1. 17. Ala dal looz. danno indizio certo di libertà le nostre città, eleggendosi in loro xe C morto Ottone III.) Ardocio marchese d’Ivrea. E già prima del fin del secolo Milano, Pavia, Lodi poteano dirsi vere repubbliche. Il lor governo era di due consoli ad imitazione di Roma; due consigli, uno generale, l’altro particolare, e questo diCeasi consiglio di credenza. I lor magistrati non tran di soli nobili, ina si traevano dai tre ordini de’ cittadini, ciè da quello de’ capitani, de’ valvassori, della plebe. Riconoscevano l’alto dominio dell’imperadore secondo il bisogno; altre elessero il papa in lor sovrano supremo. Il più spesso però si tenner sospese tra l’uno, e l’altro, non ubbidendo a veruno. Certo è che la lor libertà nacque principalmente dall’esempio avutone delle città marittime, che prima scossero il giogo, come Genova, e Pisa, anch’esse imitatrici di Venezia, le qnali fatte poi ricche, ognor più tutte l’altre invitarono alla libertà. Più chiaro si farà ciò al secolo seguente.