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140 | Capo Secondo |
poli sempre fiorivano con vasto impero, e
colla gara lor propria nelle cose d’ingegno, e specialmente in materia di religione, ed in sottilità delle scuole. Né men fiorivano gli arabi, o mori conquistatori di Spagna nelle scientifiche discipline tra lor gran tempo già coltivate, e a lor di Grecia venute co’ libri classici in arabo trasportatinota.
Dunque portarono i nostri navigatori dì cotai libri assai, ch’esser doveano grande alimento de’ nuovi studi unitamente a que’, che già vedemmo in Italia serbati. Sempre
- ↑ Un’accademia babilonica fiorì tra saraceni per medicina, e astronomia, come un’altra in Alessandria, ove Avicenna fu discepolo di Rasis". Così gli arabi ottenner per tutto gran fama, e ampliarono i loro studj in Ispagna, e specialmeute a Toledo, a Siviglia, a Salamanca, e altrove. E’celebre il viaggio all’India, e alla Cina sin del secolo IX. da due arabi intrapreso; del qual diede più chiara notizia stampandolo, e traducendolo il dotto abate Renaudo’t al 1718. Le sezioni coniche d’Apollonio PergeO perdute nel lor linguaggio originale si con«ervarono per un’araba tradazione sin * quest’oggi, e così altri.