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138 | Capo Secondo |
jus canonico, e per suo comando s. AnseJ.
mo il vescovo Lucchese fece riuova compilazione di canoni, dopo la quale poi li vedremo in un corpo ridotti, $ ad un metodo al secol seguentej ma tempo e di scorrere alquanto per l’altre parti.
Si navigava frattanto dai porti di mare a varie genti straniere, e se ne recavano cognizioni. Toscani, e genovesi, siciliani, e napoletani verso le Spagne, (ove fiorivano gli arabi studi come sino dall’ottocento sotto ii Califo Raschildi li vedemmo fiorenti) e veneziani verso Oriente. Vero è, che questi già da lungo tempo intenti al traffico, e all’ingrandimento, si erano, con silenzio condotti tra le discordie, e fierezze d’Italia, come se a quella non appartenessero; ed è pur vero, che più a libri di conti, a carte marine, a nautici affari badavano, che non ad altro, ed erano molto occupati or dalle cittadinesche contese, or dall’esterne guerre marittime, sicchè sino alJora poco l’arti e le scienze de’ greci curavano, fuor quel poco, che ad ornar la città ne ritrassero, onde poi divenne Venezia ancor per ciò una