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134 | Capo Secondo |
me città governata dagli esarchi più facilmente
ne sembrava di que’ mandati a tutte le città suddite, e a’ loro governatori da Giustiniano medesimo; sebben poi per la misera condizione de’rempi fosser rimaste neglette, e a pochissimi conosciute, siccome gli altri libri di quell’imperadore sopra le leggi. Il passo dell’autorevole abate"Urspergense nella sua cronaca all’anno 1126. può dar molto lume alla storia. Al tempo stess s o Irrterìo (dominus Wernerius) a richiesta della contessa Matilda rivide i libri delle leggi, che da gran tempo erano stati negletti, e non i studiati da alcuno, e come una icl~ ta erano stati compilati da Giustiniano di santa memoria (divae recordationis) egli con poche parole qua e là frapposte mise in chiaronota. Dal che apparisce essere stato Irnerio per la sua fama adoperato, e consultato dai principi, e specialmente dalla grande Matilda, e da Arrigo IV. dicon altri.
- ↑ (Vedi Mur. ànn. all’anno ine. e Z3is % f«rf. 44.