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132 | Capo Secondo |
romane, citandosi dal dottissimo Fiorentini
un Giovan Bono, un Marchesello, un Pepone, ed altri, che poterono ammaestrare Ianfranco, e i suoi condiscepoli. Fuor di ogni dubbio e la sua gloria sopra tutte le genti pel nome e il valore d’Irnerio creatore, può dirsi, della scienza legale, e quindi degno, che ne facciam più distinta menzione.
Alcuni il vogliono milanese, altri tedesco, o d’altra nazione, ma avendone io fatte diligenti ricerche presso a? più eruditi in Bologna delle cose patrie, egli fu certamente loro concittadino. Studiò prima secondo qualche autore a Costantinopoli, secondo qualche altro a Ravenna, e già chiaro per letteratura venne a Bologna al noo. o in quel torno, e incominciò dall’insegnarvi filosofìa, dal che si pruóva aver quivi fiorito alrre scienze e lettere a quel tempo. Venne di poi alla cattedra di giurisprudenza, nella quale alzò grandissimo grido in poco tempo, e divenne l’oracolo delle leggi non pure in Bologna, ma in tutta l’Italia. E ciò principalmente per aver egli spiegate non solo,