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130 | Capo Secondo |
tori di filosofia, e d’altre arti, e per lo
zelo degli arcivescovi, sicchè in divine e umane lettere i? eran dotti preclari. E per guanto ci sembrino un po’ liberali queste sue lodi, pur troviamo lo stesso Landolfo, e seco un Arnolfo preti milanesi prima del noo. che le storie lasciarono del lor tempo non Spregevoli, benchè quelle del secondo sian tenute dal Murarori, che pubblicò i loro scritti, d’autor men credulo, e più diligente dell’altronota. Troviamo ancora Pier Grossolano, detto ancor Crisolao, arcivescovo di Milano scrittore anch’esso e assai dotto, che fiorì prima del noo. benchè morisse nei secolo susseguente. Papia detto Lombardo credesi milanese, e fu tenuto gran dotto per la perizia ancor del greco, grammatica
- ↑ Vedi il tomo 5. Rerum Italicarum, ove di questo Landolfo si parla, e vien detto il vecchio a differenza del giovane, che fiorì, e scrisse in appresso. Quivi ponno vedersi altri st0rici e / s£orie d ’al " lora, come quelle di Mosè da Bergamo, d’Ottone, e Acerbo Morena di Lodi, de’ Caffari Genovesi e d’altri, de’ quali a suo luogo diremo.