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124 | Capo Secondo |
li si riconosce non sol dottissimo. pe’ suoi tempi, ma sopra ogni altro d’allora buon critico, e diligente in esaminare, distinguere, ed emendare i codici, che è fondamento del vero sapere a que’ giorni sì raro. Morì nel 1089. ad 84. anni d’età, e può chiamarsi il ristoratore non meno degli alti studj, e della filosofia, che delle lettere secondo il Mabillon, che qui presso rechiamo.
S. Anselmo detto di Cantuaria succeda qui al suo maestro, come successegli in quell’arcivescovado nel 1092. Convien dire, ch’egli insegnasse anche vivente Lanfranco, e con lui, poichè il Fiorentini nella vita di Matilda afferma, che Alessandro II. fu pur suo discepolo, e che il venerava per la sua grande dottrina. Leibnizio poi sommo giudice in tal materia come gran metafisico lo riguarda, e le gran quistioni della immortalità dell’anima, dell’esistenza di Dio, e di tali pili astrusi argomenti da lui riconosce trattare profondamente sino a pensar, che Cartesio n’abbia molto approfittato. Morì al 1109 in fama di gran santità, come di gran dottrina, di che le sue opere fanno fede, onde