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122 | Capo Secondo |
a ricordare i tuoni musicali segnati prima confusamente da note letterali da’ greci venute, e prive de’ segni delle distanze, si sparse tosto in tutta Europa la musica regolata, e nelle memorie d’allora si trovano suonatori, e cantori d’ogni nazione non prima accennati. Di che più chiaro diremo, ove dell’arti trattiamo. Più ancor si deve a Leone IX. Vittore III. Alessandro II. Gregorio VII. che precedendo, o seguendo altri men degni, sostenner l’onore della sede romana colle opere dell’ingegno, e col padrocinio de’ dotti, e degli studj.
Tra questi alcuni de’ principali basterà ricordare. Insigni tra tutti, e capi degli altri saranno i due gran filosofi, e teologi insieme Lanfranco Pavese, e Anselmo d’Aosta. Pel primo può dirsi rinato il giorno in Italia alle scienze, essendo stato maestro dell’ altro, è de’ più dotti di quell’età, che il seguirono in Francia, dove aprì scuola famosa, e da’ francesi medesimi nelle storie esaltata1. Nato nel 1005. studiò a Bologna
- ↑ Fu nella celebre Badia del Becco, ch’egli fu