Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
108 | Capo Secondo |
e trovandosi ognuno in sicuro suo lido, come dopo un temuto naufragio, qual fu allo-
ni, e de’ mondani venata all’eccesso con tant’altri mali, e disordini accennati poc’anzi nel secolo X. fecero spargere, e autenticare la profezia del capo XX. dell’Apocalisse, che Satanasso doveva esser disciolto dopo mill’anni. Abusavano insieme d’altri testi siffatti della Scrittura, e de’ SS. Padri, i quali, a correggimento de’ cristiani scorretti aveano spesso minacciata la fine del mondo. Tra questi bastino ricordare quel di S. Gregorio Magno nell’omelia quinta sull’evangelio di S. Matteo al capo IV. Quanti miracoli vediam noi, di quanti flagelli siamo percossi, con quante fiere minacce siamo atterriti! Già siede in cielo, quel che ci avvisa di convertire e già sottomise le genti al giogo della fede, già la gloria del mondo atterrò, già con le ruine di questo ognor più frequenti ci avverie, che il giorno del suo tremendo giudizio avvicinasi. Di tali, ed altre autorità mal intese, ed esagerate valevansi ora i zelanti pastori a frenar i disordini, ed or gl’impostori a turbare i popoli. E non è maraviglia, che vi riuscissero in tanta rozzezza, per cui facilmente la superstizione tien luogo di religione, e quanto meno è questa intesa, e praticata, tanto più sicuramente il suo linguaggio viene usurpato da quella. Ben è maraviglia, che ancor, pas-