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106 | Capo Secondo |
subitamente volgesser le cose a nuovo corso di prosperità coll’epoca nuova, ma grado a grado sì lentamente, che appena potrebbe conoscersi cambiamento, e a talun può sembrare l’undecimo peggior secolo del precedente. Seguirono in fatti ancor molto tempo i disordini l’ignoranza il furore e le stragi in Italia. Le prepotenze de’ grandi in Roma, e specialmente de’ conti Toscolani in oltraggio de’ papi, e della sede pontificale; i vescovi simoniaci, concubinarj, scismatici, e quindi il clero sfrenato, il monachismo scorretto, la religione, il costume, la pietà depravata punto non parvero differenti, e vi si aggiunsero a nuovo danno ancor le guerre aperte tra il sacerdozio, e l’impero, gli scismi grandi dei regni, le ribellioni delle provincie e città, infin l’eresie.
Ma nel mezzo di questo stesso peggioramento ben riguardando a inosservati principj, e i sentier piccioli seguitando fuor dei tumulto, allor appunto si trova incominciar non sentito, ed occulto un nuovo spirito, e genio, e contenzione inverso il dirozzamento e la coltura. Dalle piccole cause nasco-