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MIRABItI.
mirabile, e giunto al sommo dell’arte sua (i), chi ben inrende la forza del termine decere; e conferma Quintiliano esser questo sopra le regole, ed i precetti. Il che però dicendo ( 2 ) è quel solo, che con arte hom pub insegnarsi. E quindi Tullio deride imaestri, che tali regole dar pretendono, e ne dà coll’esempio di Roscio una bella ragione!
perchè quei soli che insegnar ciò potrebbono, cioè gli uomini d’estro, non han pazienza bastante. Roscio, quand’ era obbligante, insegnava con somma fatica ( 3 ), nausea, e sfinimento, termini proprj a spiegare quel contraggenio, o ribrezzo smanioso, di cui certi si senton crucciare in una scuoia pedantesca. E perchè? Perchè quant’uno è più perspicace e ingegnoso, con tanto più sdegno, e stento ammaestra, tormentandolo il (1 ) Caput esse art is decere.
(2) Quod tamsn unum id esse, quod tra* di arte non potest.
(3) Summo cv.m labors, stomacho, raisetmque....