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«4Mirabili.

dono agli altri le cose comuni con nnovQ lume e colore belle, mirabili, saporire; onde i lor detti ripetonsi, divengon proverbi della città, onde ravvivano un convito, e al lor comparire i convitati prendono un tuono più allegro, e sono essi perciò chiamati alle cene più numerose, e scelte, e sono l’anima delle conversazioni con una miniera di biz?arie, ci bei morti, e di vaghe novelle, come poi ne diventano spesso il flagello coll’ acume delle lor critiche, colla prontezza delle lor botre, colle pitture comiche, e vive del costume, dei difetti, e del ridicolo; ridotti ad esser pittori, dirò così, di caricatura ppr I’occasione mancata, potendo essere all’occasione propizia or Rafaelli, or Tiziani.Tai può dirsi l’autore della Culicutidonia tra gli scrittori, il Tassoni, il Berni, e molti altri e tali potrei nominarne di non autori, e da me conosciuti quasi in ogni città.

Dal lor carattere or ora espresso si vede la loro elevazione, rapidità, visione, e talento del belio, onde formasi, e scopresi il loro entusiasmo, che ralor dà negli eccessi.

J-e donne dotate d’entusiasmo non giungon a que-