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Mirabili. | 83 |
E siccome per popolo intenso ancora ì cittadini, e i signori, perchè l’ozio, ed il lusso fan con essi le veci dell’aratro, e della conocchia, cioè non dan loro occasione propizia; cos^ ^‘co poter tra essi distinguersi, chi ben gli osserva, dei genj rari, e ralenti dalla loro bellezza. L’ amenità, ed il sale, che spargono nel lor conversare, P immaginazione vivace, e pittoresca, i ritrovati più repentini, e più ingegnosi, onde rendono inondata dal fiume offrirsi, trovar modi, e salir sopra una torre staccata dal ponte, che rotto dalla precipitosa corrente stava pendendo così, che minacciava ogni momento di cedere all’urto, ed alle scosse continue.
Due volte andò tranquillamente, e tornò dall’alto di quella torre per iscale in aria da lui congegnate, e trasse in salvo donne, e fanciulli ivi ridotti a disperata ruma. Ciò fu in Verona nel 1757. E tal parvemi ancora quello del celebre Ferracina, rustico ignaro d’ogni teoria, che passando colà, dove esperti uomini dopo inutili tentativi disperavan condurre una statua di marmo in su l’alto di un pai;:2io, egli soffermatosi un poco, e sorridendo chetamente dicea, io la vi mando subito con due legni, due uomini, ed una corda, e sfidato a ciò fare, il fece.