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( 1 ). Ma tenendomi alla poesia ripeterò, che siccome a’ dì nostri un sol uomo ci ha creato un teatro drammatico, il qual non solo in Italia, ma nell’Europa è riconosciuto per classico, possiamo così avere de’Metastasi, e de’Zeni in qualch’altra carriera, e nella scenica ancora, quantunque eccellenti tragedie, e commedie non abbiamo a desiderare. Abbiam noi per anco un Orazio, un Per( 1 ) Non erano ancora usciti in luce i dialoghi del signor Francesco Zanotti sopra le materie più astruse, nè quelli del signor conre Algarotti sopra la luce e i colori, quando così parlò il bibliotecario. Quanto agli storici io son del parere del signor conte Paradisi, che rra gli storici veneti, e fiorentini può trovarsi alcun degno di gareggiar cogli antichi. Ma per essere ottimo storico, ei mi dicea, ci voglion due cose, e l’ingegno di chi scrive, e la grandezza de’ fatti, che s’hanno a raccontare; e se i nostri italiani avessero scritto la storia generale d’Italia, come han fatto la loro particolare, potrebbono a quei pareggiarsi. Al qual proposito io vieppiù lo stimolava a compiere il suo nobil lavoro in tal genere. Usciti poi sono in luce i Foscarini, ; Denina, i Tiraboschi, ed altri tali.

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