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62 | Nuovi. |
e le navi, ed i mostri, oppur a fronte a utl esercito schierato in battaglia, o in mezzo alla pugna tra il fuoco, e le grida, tra i morti, ed il sangue; non diremmo noi allora esser noi trasportati dall’autore della natura, che a tutto comanda, e tutto volge, e trasforma a talento di sua sovranità su le cose ?
Ecco però che i poeti hanno tal privilegio, e tanto rapiscono colle invenzioni, assai vincendo ogni altro studioso, e scienziato. Questi nei loro lavori, e componimenti prendono tutto d’ altronde, e debbono quanto adoprano a formare loro soggetti a chi loro hallo prestato. Ma l’arti belle, e la poesia specialmente nulla dimandano, ricche essend# assai di jse stesse, e quasi dai nulla sanno trarre per un certo modo di creazione quel, che producono, Oh mio caro, diceva un professore di Padova in filosofia parlando ad uno di beile lettere, ob voi felice, che fabbricati sul nostro compiuti edifizj d’ingegno, e siete libero creatore di quanto vi piace j mentre io non fo, che raccozzare avanzi, e rottami, sicuro ai non poter mai finire una fabbrica, o di vederla ben tosto atterrata.