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46 | Veggenti. |
brano dotti più che non sono taluni, e i dot* ti dottissimi. Chi ha questo dono > par che sappia di tutto senza avere studiato, perchè il poco che sa trasportato in quel vivo lume fantastico, daque’loriocchj interni veduto, e da quel caldo investito si fa più bello, e più largo, e più vivo; sicché destandosi insieme i fantasmi, e quasi riverberandosi l’idee (se però stiasi sui generali, nè si richiegga scienza di fatto, ed erudizione dottrinale) fan comparire gli oggetti, e ingrandiscon le cose udite appena, o lette da loro ni3glio di chi le possiede per lungo studio, ma che non sa dar loro quella luce vivificante!
Dissi, riverberando l’idee, perchè è proprio di quest’ ingegni dir una cosa, che faccia vederne, o sospettarne molt’altre, scoprir ad un punto ciò, che tempo, e studio appena potrebbono. Di qua vengono i grandi pensieri, i memorabili detti, proverbi, sentenze d’alcuni privati in una città, in certe adunanze, e di qua molto stile di certi scrittori tanto ammirabile, come quello di Tacito, o tanto piacente, come quello del Veliejo moderno Volraire sì diversi per al-