che la storia. Quando ¡11 fitti lo Storico, ed il filosofo intendono a far più colpo, a vivamente imprimere i precetti, e gli esempli, al!or ricorrono all’ impetuosa possanza dell’ entusiasmo poetico nello stile più colorito, più armonico, più evidente, più rapido, più passionato. Ed è perciò, che i maestri del vero sublime raccomandano tanto la lettura delle poesie, e che Aristotele, Ciceron?, Plutoni, Quintiliano, Longino han sempre davanti Omero scrivendo, ed ammaestrando. L’ entusiasmo del gran Platone emula quello del grande Omero, e giugne alla invocazioni poetiche delle muse, come nel Fedro, ove fa dire a Socrate — Silenzio, udire j fi argomento, eh’ io tratto, è tutto divino. Non vi stupite, s’io parlo coni; spirato dall’ alto, e se il mio parlare rassembra ad un ditirambo... M:<se, o voi amabili Dee dell’ armonia, voi chiamo, ed invoco, accorrete, reggetemi voi nell’ impresa. — Un filosofo inver non par questi, ma un vero poeta da furore divino compreso, che non può contenere il nume, di cui va ripieno. Eppur guanti passi sono animati di questp fuoco