{{Pt|NOTA XV. Egli c veramente sincero il mio sospetto di patria prevenzione in tal giudizio, avendo esempi sotto agli occhi, che possono farmi temere, poiché illustri scrittori sono caduti in travedimenti per tal ragione. Il famoso confronto, di rui poco solerà, fatto dal marchese d’ Argtns trà i pittori francesi, e italiani sarà sempre un de’ più rari fenomeni in questo genere. I viaggi d’Italia stampati in questi anni quasi a gara da sei, e più viaggiatori francesi, e inglesi, e alcuno in più tomi, sono in verità così contradditori trà loro, e insieme ciascuno da se pieno di così strani giudizi, e di così manifeste falsità politiche, storiche, naturali, e letterarie, che ogni italiano trasecola al leggerli, e quasi dimanda se I* Italia è passata in Tartaria, nella Cina, o nell’ altro emisfero, onde sì male sia conosciuta, e bisogni ogn’ anno darne nuove relazioni, come a nuova scoperta d’isola incognita, Questi fanno dimenticare le critiche fatte da que’ Boubours, Rapi», Boileau, e lor seguaci del gusto delle arti, e sin dello stile de’ nostri scrittori, senz’ intendere ia nostra liti-