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304 | Note. |
terra coll’indole lor generosa, ritenuti essendo nell’ umile studio incessante di una lingua pura, di uno srii aureo, di parole di■!
crusca, giacché lo stesso ossequio ai nostri i maestri di lingua si volse. Ma questo eccesso nocque al pensare, e all’inventare; e si giudicarono buoni gli autori per sola grammatica, 0 piuttosto per cronologia, come sij fa del merito delle persone tra noi, che dall’l albero antico di lor famiglia misurasi, e con titoli, o feudi distinguesi, non co’ pregi de» la probità, della fede, de’ servigi al pubbli-, co, e della virtù. Noi siamo forse rispetto a Dante e Pctnrca, ed ai primi esemplari al miglior punto di vista, Ornai si pub dire, che se gustiamo i lor pregi j sappiamo perchè, né siamo idolatri, quando alziamo un altare a un autore, siccome non siamo, fanatici atterrando gli alzati ridicolosamente ai Cnittoni, a? Jacoponi, ai Butshielli ec. 1 NOTA XIV. Quest’espressione è stata tacciata di superbia, onde panni dover propor mia ragione. Sempre infatti mi parve strana una difièrenza tra gl’ italiani, e gli stranieri venuti a cultura di studi. Danti, Boccaccio, Pe-