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Note. 303

{{Pt|fati gli antichi ciecamente, perchè allor divenuti colla stampa comuni, e non essendo ancor ben intesi, comentnvansà letteralmente per farli chiari tra la discordia, e l’oscurità de’ manuscritti varianri, onde traevansi. Non si facea passo fuor di lor’ orme, tutto era perfetto, perchè antico, e perché oggetto di studio, e di fatica. Non si fàcea però ancor differenza tra Livio e Svetonio, tra Virgilio e Claudiana, tra Marziale e Tibullo, perchè tutti antichi, e non ben conosciuti. Letti ed intesi alla fine si gustarono poco a poco, si trovarono di diverso sapore, si posero al loro luogo, e si preferirirono alcuni senz’adorarsi poi tutti. Le bellezze scoperte negli uni fecer meglio vedere i difetti negli altri, e in poco meno di cinquantanni fin) la superstizione. Questa nulladimeno risorse, quando al principio di questo secolo per fuggire I’ estremo del gusto cattivo, si diede nell’ altro di condannare irremissibilmente tutt’i poeti, e gli aurori, che non fosser del secol d’ Augusto; onde questa servile, e pedantesca esclusione tolse » molti ingegni preclari le forze d’ alzarsi da ter-