{{Pt|quasi passare in mostra, per ritrovarne de} convenienti-alla rima; in una parola le difficoltà del verseggiare impegnati coloro, che alla poesia si danno, ad uno studio particolar della lingua. Quanto a noi, non può dirsi, che sia fissata la nostra, e forse per non essere sì raqcolti i nostri popoli, e gusti, o per non aver forse avuto un legislatore di prima sfera. La nostra lingua, dice ottimamente il conte Algarotti, è in parte ■viva, e in parte morra. La morta c quelia de’nostri antichi, che sebben nazionali, e vicini, pitr sembrano d’alta nazione, e di Antichissima età, poiché tra loro e noi fu, rono gran vicende di lettere, e d’arti. Perfezionata da Dante, Boccaccio, Villani, Petrarca, e da loro seguaci del 1500. non fu però fatta comune a tutta l’Italia, ma i soli studiosi, e letterati, non tutte le ben I educate persone, e ben nate, nc le donna infra l’altre, benché si amanti di storia, e di poesia, e almen di commedie, e tragedie, e novelle, e romanzi, non leggono, e non intendono quegli autori, sicché per loro ben dir si possono quasi greci e latini, o stra* rieJ.-