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288 | Note. |
d’assai da’navigatori > e volatori, cioè dai creatori, e maestri sublimi.
Nè credan per ultimo, come udj dirlo, che basti nascer poeta secondo il proverbio,; per giugnere alla gloria della creazione e novità. Mi si citava l’esempio di due miei amici e familiari Frugoni e GrandL, due veri genj in poesia, privilegiati di spontaneo entusiasmo, che crearono infatti nuovi stili!
bellissimi nella lirica e nella tragica, onde ancor giovani trassero a se la stima delle j città, e de’letterati maestri in quelle. Mai dee riconoscersi a un tempo la doppia scuo-i Ja eccellente ch’ebbero entrambi, interna P una, dirò così, de’lor confratelli, e del magistero, ch’esercitarono ammaestrando la gioventù su i classici antichi e moderni, l’altra esterna nella conversazione de’più chiari scrittori di Padova e di Bologna. Vero è che Frugoni uscito nel mondo vi trovò assai distrazioni, e poco studio, non tenendo seco fuorché Orazio e Cbiabrera, e cercando al bisogno in prestito i libri, come il provali molti viglietti che serbo tra le sue lettere. Fu quindi eccellente nelle canzoni oraziane,