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Note. 279

spettacolo dell’ universo. Chi vede mai nell?

confuse e caricate lor descrizioni que’ franchi tratti di pennello, che scoprono al vivo la natura, chi non vede anzi nel lor panneggiare pèrduto ogni vezzo, che non risarciscono con verun ornamento/ Nel che i giovin poeti peccano principalmente, i quali assai rare volte danno agli oggetti diversi que’gradi di tinta, e d’espressione, che sta lor bene; e confondono spesso uno stile con l’altro, dipignendo una danza dell’Albani col risentito pennello di Tiziano, e di Rubens. Bsrnis. Ragionamento sulla poesia.

NOTA IX. Quanti libri de’nostri antichi e moderni poeti si riporrebbon da un canto, se for chiedesse il lettore o pensieri, o immagini, o affetti non ripetuti e non triviali, conae li chieggono 1’ altre nazioni agli autor loro ? Se nulla han di nuovo non son per nulla pregiati. Or noi da cinquantanni che abbia m di nuovo in poesia principalmente} Chi può dire d’aver aperta una strada ? Qual è l’accademia, ove non domini la mediocrità, ove non si traduca e copi d’altrui ?

Forse lo stile delle notti d’ Toung, di Gesner, S 4 e d’ai-