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278 | Note. |
NOTA Vili. Tutta è la natura obbiet* to proprio della poesia, onde il vero poeta aver dovrebbe una notizia universale di quanto allo spirito si appartiene, e di quanto alla materia concerne. Gl’ ignoranti poeti sono infatti per ordinario meschini copiatori j e non dipingono mai altrimenti, che copiando le vecchie descrizioni gii imitate le une dalle altre, le turbazioni del mare, che mai non videro, 1’ orror d’ un naufra.
gio, che non conobbero, le battaglie, nulla i sapendo di guerra, e parlano, che è più, di governo senza la menoma intelligenza di politica, de’costumi parlano e delle passioni senza studio del cuor umano. E ben riconoscesi la.loro sterilità ne’ritratti, che fanno della vita pastorale, la cui descrizione riducono ai fiori dei prati, al mormorio de’ ruscelli, al pianto dell’aurora, allo scherzare] de’venticelli, mostrando con ciò di non conoscere la campagna, se non quanto conoscono i giardini della città, poich’e non hanno giammai con occhio pittorico le scene diverse considerate, che il cielo presenta, e gli accidenti, onde sì vario, e mirabile è Io \ speu