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274 | Note. |
ca della mia vita; perchè ne ho certezza più che d’ogni altra testimonianza,- e perchè veggo in essa un vero pregio dell’ami-’ chevole letteratura. E chi pub sedurmi og-gimai, che profitto men pub venire assicurando, che in tanta prossimità di scrittori e di dotti tra loro, in mezzo a tanto impegno ed amor di ciascuno per l’opere sue, come.j è in tutti gli autori pei parti del proprio in-1 gegno, pur vivevam tutti amici, concordi, ed eguali, tenevamo lietissime conversazioni insieme, trafficavamo de’nostri studj e con-?
sultandoci, e consigliandoci, e ammonendoci ‘ vicendevolmente, gli uni agli altri ad ogni uopo ricorrendo per aver lumi e libri, e di-’ rezioni, e il poeta, e il teologo, e l’oratore col matematico, e Io storico col filosofo liberamente istruendosi, e studiando, siccome poi tutti d’accordo dimenticavamo e stu-j dj, e istruzioni per rallegrarci festevolmente ^ con mille capricci, e scherzi, e guerre conversevoli d’ogni giorno, e più ne’giorni a ciò destinati della campagna e delle villeggiature, che anche gli estranei cercavano come le più gioconde, e più vivaci da lor godu-