Norb.27J Mi son dunque trovato molt’ anni a convivere in compagnia di dieci o dodici uomi ni, tutti non sol dati allo studio, ma letterati a rigore di termine, e autori d’ opere d’ ogni genere, e di materie diversissime, anzi opposte secondo il pregiudicio. Si videro uscire ogni anno or di storia ecclesiastica, or di teologia dogmatica, or di biblica, e di filosofia e matematica dottissimi libri, e non meno se ne videro e tragedie, e storie letterarie, e poesie, e volumi di sacra e di profana eloquenza, e di storia naturale, e di storia antica, e di critica, e di molte altre materie, essendo composto quel ceto di bibliotecari a servigio del sovrano, e di professori pubblici, tra quali io stesso il fui d’ eloquenza, e di predicatori ovvero oratori chiarissimi in tutta l’Italia, e alle corti anche straniere, delle fatiche de’quali tutte già pubblicate potrei tesser lungo ed onorato catalogo, se non temessi di sembrar vano de’ meriti altrui, e far pompa delle altrui ricchezze per segreto compiacimento o spirito, come il dicono, di partito. Certo almeno a me sembra di ricordare quest’ epoTomo IV. S ca