si non poter mai formare un agricoltore; niuno seppe giuocar agli scacchi studiando il Vida, e così dite di mille altri, massimamente a’dì nostri, che abbondano di tai poemi. Qualch’ esempio recente abbiamo d’ eccellente poeta, che per voler essere troppo esatto, e troppo dotto in georgica, ha fatto un poema oscuro e intralciato. Meglio sarebbe far de: bei versi con meno dottrina, ed esser vero poeta più che vero sapiente, poiché si scrive in versi, e vuol farsi poesia. Ma l’uno e l’altro sembra impossibile a conciliarsi per le ragioni accennate e pe’ recati esempli. Di che procede la verità non esser dunque obbligato il gran poeta agli studi profondi e scientifici, e poter esser grandissimo senza quelli. Il suo vero sapere, la sua dottrina è nell’ entusiasmo, cioè nella forza dell’ immaginazione e della sensibilità, per le quali illumina e scalda ogni argonv.tifo, di poco fa molto, e fa parer le cose grandi e beile collo stil bello e con 1’ immagini grandi, più che i dotti e i maestri non fanno. Illustrar potrebbesi questa materia col paragone dell’ arti tutte liberal: > nelle qua-