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e Ingegni. | 23 |
EINCE.CNI.3, giusti, ed acconci, che spesso hanno evidenza, nè manca il suo stile di quel buon gusto, che sta nella purezza, e nella sceltezza delie parole, nella forza, e precision delle frasi, nella luce, e nudità della ragione, del giudizio, e del discorso. Ma per ordinario sembra il suo scrivere freddo, non che quieto, quale un disegno a lapis di secchi delineamenti, o contorni inanimati. Descrive, narra, argomenta, e convince, ma senza moto, senza azione, senza vita.
Il suo rivale scrive con qualche disordine talvolta, ed annebbiamento, gli è vero, ma più fortemente, e più luminosamente poi anche, vestendo le idee di metafore, e di figure con termini coloriti, con fantastiche immagini, e soprattutto spargendovi dell’affetto, e del calore, che tutto anima, e fa sentire. E quindi non sol presenta all’esame, ed alla meditazione di chi lo legge i suoi pensieri, ma li dipinge colle lor tinte, gli avviva del chiaroscuro, gli scolpisce insin dentro all’anima, e li tramanda al cuore col loro fuoco. Ha una eleganza sua propria, «na sua propria lingua non dai dizionari, o B 4 dal-