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Note. | 257 |
grande e rara ventura. Ma ben meritevole deli’alloro è colui ec. Ccva V. Lemcns.
NOTA IV. Ecco ciò, che scrive il Manzo nella vita del Tasso — z= Quest’illustre poeta credea veder chiaramente imo spirito buono, che gli appariva, e seco disputava di altissime dottrine. Gli era opposto ciò essere un trasporto della sua fantasia, ed egli rispondeva: che se le cose, ch’egli ode, e vede fossero fantastici apparimenti della sua ¡stessa immaginativa composti, non potrebbero esser tali, che sopravanzassero il suo sapere; perciocché l’immaginativa si fa co!
rivolgimento degli stessi fantasmi, o delle spezie, che nella memoria si conservano delle cose da noi in prima apprese; ma ch’egli ne’ molti e lunghi, e continuati ragionamenti, che con quello spirito ha tenuro, ha da luì udite cose, che giammai prima riè udì, rè lesse, nb seppe, che altr’uomo abbia giammai sapute. Laonde conchiude, che queste sue visioni non possono essere folli immaginazioni delia fantasia, ma vere e reali apparizioni di alcuno spirito, che qualunque se ne sia la cagione, se gli lasci visibilmente Tomo IV. R ve-