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dell'Opera. 247

prevalere in Italia, e /e lettere e le arti scemar di pregio a proporzione. Ciò che dicesi spirito filosofico stando intento alla verità, alle nuove scoperte nella natura, ne] masempre. sussistere insieme con le dottrine.

Dovremmo pur ricordarci, che le arri in apparenza più frivole son congiunte alle arti riputare più necessarie con fortissimo vincolo , sebben poco meno che inosservabile.

Guai però a chi stendesse la matto per rompere questa catena, e affin di troncare gli abusi, negasse 1’ applauso delle opere commendate: che allora le più gravi scienze e più utili verrebbono presto abbandonate, ove perisse il buon gusto, come può farsi toccar con mano. E chi non sa, che il gusto delle arti ammansando la ferocità de’costumi, ripulendo lo stile barbarico de’ libri, raccendendo P ardor dello studio, e rimettendo gP ingegni in sul sentiero della ve/ità, dilatati ha grado per grado i confini del nostro sapere ? Ma per qual modo un cotal gusto ritiovator delle scienze avrebbe mai superata P ignoranza e la barbarie, se non avesse avuto in soccorso le arri umane, cioè la poesia, la musica e la pittura ì Per qual dunque fatalità avviene egli, ehe stendendo ie alte scienze il lor regno, quel ristringan delle arti, e infallibilmente soffochino quel medesimo gusto, che dall’ esilio le avea richiaQ 4 ma-