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dell'Opera. | 241 |
Demostene rinforzato, nervoso, stringente, e rapitore dell’intelletto; 0 quel d’un Tallio grandioso, patetico, traboccante, e rapitore del cuore; de’ quali tre non so se mai possa farsene uu solo. Tra questi quadri, o ritratti della camera, a così dire, oratoria, vorrei delle vacue cornici per 1’ eloquenza sacra, ove tra poco si potranno riporre le immagini di tre o quattro viventi, che adempiranno le parti mancate a’ passati oratori, e dell’altre per l’eloquenza forense vicine a quella del Badoaro, che aspettano d- essere riempiute; al modo stesso la camera poetica serberebbe de’ luoghi a più tragici e comici, che si fanno aspettare, ma non lontani.
Nella storia si metterebbono a parte i pesanti raccoglitori, che pretendono il titolo d’eruditi, e van carponi traendosi per la notte, e la polve dell’antichità. D’altro lato collocherei gli schietti e precisi raccontatori ognor intenti alla verità ed al fatto; vicino a’quali, per animarli, i franchi scrittori di storia o generale, o particolare, che narrano come Sallustio, che colpiscono comt Tomo IV. Q Ta-