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228 | Classi. |
tz8Ab’usi.
zecca, *.’d altri posson con lode citarsi; ma non so, se tant’alto li portasse la gloria dei loro impieghi, come de’loro studj. So che molti mal riuscirono, e un vero genio omerico citerei volentieri a’dì nostri, che divenuto in Europa sommo ministro, e creatore di nuovo sistema politico, che, come uréd gran quadro, degno era della sua mente in-1 ventrice, e sublime, qual fu conosciuta nei suoi poemi ( i ) e scritti, in breve caddei per quella medesima elevazione di cuore, e$ d’ingegno di se stessa sicura, e lontana da-; gli artifizi sottili, e inosservati di corte. lì governo vuol freddo capo, non bello spirito, 1 e i sommi genj son nati a struggere, o a fabbricare. Non sarà forse arto a governar quel medesimo, che con vasti pensieri formò le leggi, e suggettò i popoli per entusiasmo, non essendo capace d’animo pazien-i re, di perseveranza, attenzione, minutezza, dissimulazione richieste al governo. Così nell’; I ( i ) Poemi sur /’ irreligion j les quatrt beures du jonr. &c.