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Abusi. | 227 |
derno d’altra nazione anche in ciò furon ripresi. Quest’ultimo gran poeta dopo tragedie sublimi, un poema epico applaudito, e d’ogni genere di poesie, non men che prose ricercatissime nell’Europa, potè farsi ere*, der grandissimo nella storia. Ma la commedia non era per lui, e la fisica fu contro lui -, così un altro vissuro cent’anni colà tra i plausi, e gli studi fu preclaro scrittore in materie filosofiche, critiche, amene eziandio; ma divenuto poeta, non passò di là dal volgare, o passò all’affettato nell’egloghe, <!
nelle epistole. Molti esempi potrebbono addursi de’nostri italiani, e di quelli tra gli altri, che giunti all’ età destinata a riposate all’ombra de’raccolti allori, o seguono senza forze una carriera, che gli stancò, o che peggio è, si gittano a correrne un5altra, e come se al fior dell’età, e dell’estro tornassero, a nuova impresa s’accingono. Altri poi non temono abbastanza di applicare i! talento dell’immaginazione, e dell’entusiasmo ad affari, e maneggi civili, o politici. Bacone gran cancelliere, Addisson segretario di stato, Newton presidente alla zecca