teca, e ben riposata, come cuoi essere nel mattino, ad un’aria salubre, e fresca, su jioqgi ameni e ridenti, a teatral prospettiva, o in solingo boschetto, con animo scarico di pensieri, o tra piacevole compagnia, questi sono i momenti più invocati dai figlj d’Apollo. E chi non prova il mattino essere il più propizio a meditar, a immaginar facilmente, a levarsi con l’anima in alto, a veder passionarsi tra scene insolite di fantasmi spontanei, luminosi, ed amabili, perchè allor non ancora distratti da esterni oggetti ed affari, con nuove forze degli organi ricuperate nel sonno, colla quiete dei sensi, e ne silenzio, nella solitùdine, nella libertà più soavi, a cui fa una segreta lusinga per fin quella dolce oscurità non delle tenebre e della notte, ma del primo giorno ancor languido, e modestamente sfumato? Tutta aitar la natura ne mostra un /nuova vigore juile piante, ne’ fiori, negli animali, e nella gioia pur degli augelli. Il filosofo stesso conferma, che lo stato del corpo, e del temperamento, per cui l’anima’ nostra conversa col /rondo sensibile, e ne riceve le idee, le notizie,