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Governi. | 205 |
tjuant’ erano gli architetti sviati, poiché così fabbricavano, avendo sotto degli occhj il confronto, e l’esempio perfetto. Scorrendo quella mirabile galleria d’architettura del canal grande a Venezia, si può far una storia delle vicende dell’arte, non men che farebbesi in una gran libreria, mettendo l’opere, e gli scrittori di vari secoli nella lor serie. Quanto poi alle lettere il Marini, il Mascardi, il Loredano, gli storici, gli oratori, i poeti del nostro seicento furono rutti discepoli, e troppo ancor superarono i Seneca, ed i Marziali. Qualche pur decadènza ebbe Grecia nel secolo di Demetrio Falereo, e per lui simile a queste, ma non degenerò forse a quel segno per altre ragioni.
Troppo lungo sarebbe, e troppo difficile il ricercar altre rassomiglianze, e dissimiglianze per cagion de’ governi, dei climi, e degli stari avvenute alle lettere, alle arti, ed all’ entusiasmo, e le ragioni di quelle nascose ancora in grau parte per mancanza di storie più esatte, e più particolari, Da tali ricerche sorgono enimmi, e problemi