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dominazione dei Medici, e degii stranieri; eppur tra tante discordie, e tanta decadenza emulossi per l’entusiasmo la pacifica gloria, e grandezza d’ Augusto.

Più da vicino somigliamo ai romani nel corron-pimento del gusto. II secolo, che se^tì guì dopo i grandi, ed eccellenti esemplari,^ diede tra noi, del par che tra loro in eccessi so. Gl’ imperadori romani non potendo piti, % superare i bei monumenti del secol d’ Augu-«,- 3 sto, e di Giulio vollero superarli in mole ¡¡¿/ì ed in pompa. Smisurati colossi, terme im..,i mense, fabbriche di palagi tutte cariche d’ ’ oro infino ai marmi, tal fu il secolo di Dcm miziano, e de’ suoi vicini. Così composero; Stazio, Lucano, Clàudiano, e tant’altri con", uno stile, diro così, colossale, e tutto indorato, e infrascato. Così fu tra noi nei- 1 tempo del nostro diviamento dal gusto. An- jfl cor si veggono gli edifiz; de’ principi di quel- J le età in varie corti italiane d5 allora, e al- I cuno in Roma stessa, e in Venezia; e que-, sti vicini massimamente a que’ mirabili dL Giulio da s. Gallo, di Bramante, di Miche» ¿angelo, di Sansovino comprovano troppo, quant*