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Grecia. | 173 |
sovra tutti delle virtù dei gran Socrate, e della gloria d’Epaminonda. La libertà generosa è quella, di cui seguono tutti l’insegne, e queste seguono la vittoria, e l’onore.
’ Tutti questi immortali, non men che le loro virtù si danno la mano, e si accendono insieme ad emulazione colle Ior patrie e genti. Sparta, ed Atene gareggiano in educarli!
le accademie, le scuole, i giuochi, le sfide solenni tra le nazioni, l’età, le professioni porgono ogn’anno pubblici premi al valore, e g istigano l’ignoranza. Pindaro canta gli olimpici vincitori, essi il coronali poeta.
A pelle, e Fidia fanno il ritratto, ed il busto d’Anacreonte, egli canta la Venere del pittore, e il Cupido dello scultore. La patria è intesa a render bellissimi i corpi, e robusti. Le art: ne traggono le idee perfette del bello, e del fòrte, i modelli, e le torme civile statue immortali, che noi anch’ongi copiamo. La bellezza era un proprio frutto del clima, poiché a nostri giorni eziandio in cotanta diversità di costumi, di vivere, di governo son le belle persone colà, e ne’ giorgiani} e negli altri della grecia asiatica ancora, /