il segreto di piacere all’Europa, e di sedurla. Le magnificenze, e le vittorie del gran Luigi rivolsero là gli sguardi, e trassero i curiosi, i quali trovarono 1’ urbanità francese unita a certa grazia, e vivacità ne’modi, nel tratto, nel conversare, e condita dal fior de’piaceri, e de’comodi della vita a tal segno, che il serio italiano, lo spagnuol grave, il taciturno inglese, il freddo tedesco, e tutti gli altri stranieri ne furon rapiti, e ne adorarono insin la vernice, che sono le mode divenute perciò universali, perché più facili ad imitarsi. E’ vero, che in ogni tempo fu quella nazione rivolta alla giocondità, e al brio del convivere, de! motteggiare, del ridere, sino a cogliere avidamente l’occasion dello scherno, e dello scherzo in inezzo ai gravi affari, e funzioni, e all’orror della guerra, e fino a beffarsi ira loro anche nei libri della frivolità, leggerezza, ed incostanza della nazione. Ma nel regno del gran Luigi quel carattere perfezionossi, e tutto concorse a renderlo amabile, e degno d’invidia ad ogni gente. La pace, e la pubblica sicurezza coll’abbondanza, e colla coltura