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segnato ai veneziani un terreno in Costantinopoli, non come a forestieri, ma come a sente di comnn origin romana, dicea quell5, imperatore, come leggiamo nel Foscarini.

Da lui sappiamo, che il vestire, 1’ architettura, la pirtura veniva dai greci o s’esercitava da loro in Venezia; sicché nel 1260.

fioriva quivi uu pittor greco, detto Teofane, che fu maestro di Gelasio ferrarese; e quindi spargevansi per l’Italia pittori di quella scuola assai prima di Cimabue, come v’èra in Firenze nel 1350. l’accademia di S. Luca de’ pittori della vecchia maniera greca, e della nuova di Cimabue. Così molto la lingua arricchissi di greco per quel commercio sempre fiorente, per maritaggi reciprochi delle due nazioni, per imitazione di studi forse arco, onde si rrovano ancora accenti, e pronuncie greche nel parlar veneziano più espresse, che in alcun altro d’Italia. Da tutto ciò appare ben chiaro, che se altra gente si merita il vanto d’emulare la Grecia, ella è principalmente Venezia, eche forse per lei derivarono molti pregi nelle c’.:rì. sue suddite anche per questa gloria.

Tomo IV. L Per