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134 | Storia |
, \ je senza imperfezione. Ed ecco si aggiugne ove non si dovrebbe, si orna ciò, eh’è ornato abbastanza, si abbellisce, e s’ingrandìsce ii bello ed if grande. Così vien la maniera in ogni arte, cioè l’artifizioso, il soprabbondante, il lezioso; e intanto la semplicità, la purezza, la bella verità, la proporzione armonica ne senton danno; i freschi esemplari eccellenti tacitamente rimproverano ma non han pii! autorità, perchè son famigliar!, e si comincia a volger le accuse con.
tro essi, per ferii tacere; si trovano troppo timidi, troppo schietti, troppo tiranni. L’entusiasmo si crede in diritto d’usar suo isti;v ro, seconda i’amor della verità: il suo fuoco, il suo impeto van sempre innanzi; ei giugne a passare i confini, a sviarsi, a traboccare. La sua luce non è più quella del sole di primavera fecondatrice, è quella della canicola divorante; il suo sapore (già ottuso il palato) non è pel vino usato e salubre, abbisogna d’ essere risvegliato, e vuole acquavite; la sua forza non è più d’uomo robusto, ma sembra quella d’un gladiatore, od’un furioso. Tutte le sue prerogative, che