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dell'Entusiasmo 133

Devl’E’ntusiasmo.xtì piacesi di se stesso, trovandosi, risentendo si ed appagandosi in quelle immortali, > perfette opere, che son sue,; benché fatte ab antico, benché in misere età, che 1’ opìs.

primono e legano, benché tra contrasti, e corruttele, e falsi gusti tirannici. Allori però quando é giunto sul trono, e regna sovranamente, maraviglioso é il suo potere nelle arti tutte ad un tempo, su tutti gl’ingegni, in tutto il pensare, lo scrivere, l’immaginare d’trna nazione, comunicandosi d’uno in altro, e dominando su tutt’i cuori, e contentando tutt’i bisogni ed i gusti. Ma questi, contenti che sono, poco a poco cadono nel languore, e sentono sazietà, come sempre fa i’uomo, ed in tutto. Converrebbe o.riposar con ozio onorato, o volgersi ad altro per occuparsi, com’è ali’noni necessario; ma tutti hanno in mano pennelli e scalpelli, rutti scrivono e cantano, rutti h?n preso piacere al bello, al grande, ad imitare, e a passionarsi; l’entusiasmo è inquieto, e non trova sapore, fuorché in questo. Dunque chiede del nuovo, il qual dopo il perfètto, immutabile, ed unico non può essere